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Scopri i nomi difettivi: le sue regole e le sue eccezioni

Nomi difettivi

La lingua italiana, lo sappiamo, è piena di regole, di eccezioni e di casi particolari, spesso non proprio intuitivi.

È per  motivo che a volte anche chi ha una ottima padronanza del linguaggio può trovarsi fermo e bloccato a causa di dubbi e di perplessità sulla parola giusta da dire, su come utilizzarla in una frase, su come scriverla in un tema a scuola o in un messaggio su WhatsApp agli amici.

Per ridurre questi dubbi, oggi ci occupiamo in particolare dei nomi difettivi, che prendono questo nome perché sono mancanti del singolare o del plurale.

Capiremo meglio perché esistono, che caratteristiche hanno e forniremo alcuni esempi che si riveleranno molto utili nella vita e nelle conversazioni di ogni giorno, in ogni contesto.

Cosa sono i nomi difettivi

I nomi difettivi sono quelli che esistono nella lingua italiana solo nella variante singolare o in quella plurale, e che dunque non possono essere declinati per numero. Il loro nome deriva dal latino, dove la parola difettivo viene usata per indicare qualcosa che ha un pezzo mancante, è incompleta appunto.

In generale è possibile affermare che sono difettivi tutti i nomi astratti, le parole che indicano un insieme di cose o di componenti concepiti come una unica cosa (ad esempio le forbici, il pantalone), i nomi di massa, alcuni nomi propri, alcuni sostantivi plurali di derivazione latina.

Ci sono poi una serie di nomi che risultano essere difettivi senza appartenere a nessuna delle categorie precedenti.

Nomi difettivi: qualche esempio

Le regole generali non sono sempre semplici da comprendere e da applicare, ecco perché ci sembra opportuno fare qualche esempio di nome che può essere utilizzato solo al singolare o al plurale.

Tra i nomi solo singolari (che dunque non hanno il plurale) troviamo, in ordine alfabetico:

  • alluminio, amore, asma, azoto;
  • basket, bretelle, buonumore;
  • capotavola, calce, carbonio, cioccolato, cloro, coraggio;  
  • equatore;
  • fame, fauna, ferro;
  • giugno, grandine;
  • idrogeno, igiene, ingrosso, iodio, ippica;
  • latte, lardo, latte, lattosio;
  • manette, magnesio, malaria, manodopera, maggio, marzo, medioevo, mercurio, mezzanotte, mezzogiorno, miele, morbillo, motociclismo;
  • nord;
  • oriente;
  • pepe, petrolio, pallamano, pallanuoto, pane, pattinaggio, pazienza, polizia, plutonio;
  • redini, riso;
  • sangue, sete, settentrione, sodio, stratosfera, sud, superbia;
  • tartaro, tennis;
  • vaiolo;
  • zodiaco.

Se volessimo raggruppare i nomi, senza troppi sforzi si potrebbero identificare nomi di sport, punti cardinali, metalli, orari del giorno, nomi di periodi storici, mesi dell’anno e così via.

Hanno solo il plurale invece nomi come calzini,  ferie, forbici, mutande, nozze, occhiali, redini, viveri, agrumi, annali, calzoni, cesoie, calzoni, dintorni, esequie, ferie, forbici, maccheroni, stoviglie.

Molti sono i nomi citati che da soli e con una sola parola stanno ad indicare un unico oggetto composto da più elementi o componenti.

I nomi difettivi in inglese

Può essere curioso notare come la nostra non sia l’unica lingua che utilizza i nomi difettivi: essi si trovano anche nella lingua inglese. Alcuni nomi infatti possono essere utilizzati solo al singolare.

È il caso ad esempio di nomi che indicano qualcosa di unico come il sole, la luna, i segni cardinali (moon, sun, ovest). Rientrano in questa categoria anche le festività e alcuni mesi dell’anno (July, Christmas, Easter).

Altri nomi, invece, hanno solo la variante plurale ma vengono accompagnate da un verbo declinato al singolare. È il caso ad esempio dei nomi che terminano il -ics e che stanno ad indicare un gruppo di cose o di persone (matematics, physics, politics), i nomi che indicano le malattie (mumps ad esempio), alcuni giochi (bowls ad esempio).

Troviamo in una categoria apposita anche nomi come binoculars, glasses, jeans, shorts, stairs, scissors, trousers, pants. In questo caso, in presenza quindi di questa tipologia di nomi, è richiesto un verbo al plurale.

Unica eccezione è rappresentata da nomi come “jeans” o “pants” che , come avviene nella lingua italiana, possono essere preceduti dalla definizione “un paio di” (a pair of) e richiedono dunque un verbo al singolare.