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Narcisista, qual è il significato della parola?

Cosa Significa Narcisista

Sebbene sia entrato nel linguaggio comune, il termine narcisista ha origini in ambito psicologico.

Capiamo quindi meglio cosa vuol dire questa parola, da dove deriva e in quali situazioni può essere utile adoperarla alla luce anche delle diverse varianti di significato che il termine stesso può assumere.

Etimologia ed origine della parola “narcisista”

La parola “narcisista” ha origine del famoso personaggio della mitologia greca Narciso; egli era molto bello, ma anche molto cattivo, e rifiuta qualsiasi persona lo ami.

Quando Narciso rinnegò l’amore che la ninfa Eco provava per lui, ricevette una punizione: guardare la sua immagine attraverso il riflesso dell’acqua ed innamorarsi di sé stesso.

Narciso non riuscirà a resistere alla sua bellezza ed all’impulso di baciarsi, e finirà per morire annegato.

Il narcisista nel linguaggio comune

Oggi con il termine narcisista si è soliti identificare, in maniera ampia e vaga, un soggetto che si caratterizza per un basso livello di umiltà e che dunque tende a vantare oltre misura i suoi averi, materiali o spirituali.

È quindi una persona montata, piena di sè, vanitosa e presuntuosa. Il narcisista è talmente tanto sicuro di sè e delle proprie doti, da ritenere che nessun altro al mondo abbia importanza pari alla sua; non a caso dunque è spesso convinto di essere al centro del mondo.

Il narcisismo in psicologia

Come abbiamo anticipato, però, il narcisismo ha origini in campo psicologico. In questa sfera, esso assume sfumature leggermente diverse.

Il narcisismo infatti è un atteggiamento psicologico che vede un soggetto mettersi al centro del mondo e da lì impostare le sue dinamiche con l’esterno.

Sebbene possa apparire come tipico di un soggetto forte e determinato, il narcisista in realtà molto spesso è stato vittima di traumi legati all’essere stato poco considerato da genitori o parenti.

È per questo motivo che il soggetto ha imparato a porre se stesso al centro del mondo, mettendo in piedi anche atteggiamenti ammiccanti volti proprio a raccogliere le attenzioni di terzi.

Secondo alcuni studiosi, dietro questo atteggiamento troviamo anche la convinzione che la vita debba ripagare il soggetto che durante l’infanzia è stato appunto trascurato, non ascoltato, non amato.

Il partner narcisista

È lecito a questo punto chiedersi quali dinamiche il narcisista possa instaurare in una relazione di coppia. Purtroppo il narcisista spesso diventa protagonista di relazioni tossiche, che vedono il partner di fatto porsi in una posizione di sottomissione rispetto al narcisista stesso.

L’altro quindi metterà in piedi un atteggiamento adulante e sottomesso che non farà altro che gratificare il narcisista sotto ogni punto di vista.

Sebbene la relazione sia palesemente squilibrata, non vuol dire che i due soggetti non siano legati da sentimenti profondi e reciproci.

Occorre tuttavia ricordare che il narcisista tenderà a prendere in mano le redini della relazione e spesso dell’altra persona.

Non sono rari i casi in cui il narcisista proietti anche sull’altra persona i suoi giudizi estremamente positivi; considerando il partner però non in quanto altro, ma in quanto prodotto di sè stesso.

Il genitore narcisista

Come si comporta invece il narcisista nel ruolo di genitore? Vale quanto detto parlando di partner narcisista, nel caso specifico però c’è da considerare che l’atteggiamento egoriferito del genitore potrebbe tuttavia provocare dei disturbi della crescita o affettivi nel bambino.

Per definizione infatti dovrebbe essere quest’ultimo a essere posto al centro di ogni cosa; e se questo non accade potrebbero verificarsi dei disagi emotivi, psicologici e cognitivi visibili anche dopo anni.

Abbiamo dunque analizzato le varie sfaccettature più o meno tecniche che il termine “narcisista” può assumere.

Resta il fatto che come sempre il tono utilizzato, il contesto nel quale la parola viene pronunciata giocano un ruolo di primissimo piano e possono dunque influenzare il senso da dare alla parola narcisista, che può essere pronunciata in tono affettuoso e simpatico, o denigratorio e accusatorio.